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Torino: il Sindaco Stefano Lo Russo sospende il registro avviato dall’ex sindaca Chiara Appendino nel 2018

By 24 Marzo 2022Marzo 30th, 2022No Comments

Un’altra battuta d’arresto per il riconoscimento delle figlie e dei figli nat* all’interno di famiglie omogenitoriali questa volta viene da Torino.
È tempo di una legge chiara sul riconoscimento alla nascita delle bambine e dei bambini con genitori dello stesso sesso.

Dopo due pronunciamenti, uno del tribunale e uno della Corte d’appello, che hanno negato il doppio cognome alla figlia di due mamme, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, su pressione del Prefetto e dopo aver ricevuto il parere dell’Avvocatura, ha deciso di sospendere il registro avviato dall’ex sindaca Chiara Appendino nel 2018.

L’episodio rappresenta bene quello che Famiglie Arcobaleno dice da ben 17 anni, da quando è stata fondata nel 2005, e cioè che è tempo in Italia di una legge chiara e completa sul riconoscimento alla nascita per bambine e bambini con genitori dello stesso sesso, e ovviamente un riconoscimento pieno per quell* già nat*. Serve una legge che vada a colmare un vuoto che è sempre più grave e che lascia troppo spazio alla discrezionalità delle istituzioni. La mancanza di una legge, da un lato rende il nostro Paese profondamente ineguale e dall’altro rischia di rendere inefficaci i provvedimenti di sindaci e sindache illuminat*, riportando le famiglie omogenitoriali in quella zona d’ombra in cui le figlie e i figli sono privat* dei più elementari diritti di cittadinanza.

“Leggere notizie come quelle che ci arrivano da Torino ci fa ritornare al medioevo, all’Italia dei Comuni, dove non c’era un paese unito ma tanti comuni divisi che rappresentavano ognuno uno stato a sé – così commenta Alessia Crocini, Presidente di Famiglie Arcobaleno – È concepibile che nel 2022 in Italia ci siano bambine e bambini che hanno diritti diversi a seconda del comune in cui nascono? Questo crea una disparità inaccettabile per una nazione che si ritiene civile. Serve un Parlamento coraggioso che non deve far altro che constatare la realtà, una realtà tangibile che esiste già da anni nel territorio italiano: quella di migliaia di bambine e bambini con due mamme o due papà che hanno tutto il diritto di veder riconosciuta la loro famiglia”.

L’Italia è rimasto l’unico paese dell’Europa occidentale a non avere una legge sul matrimonio egualitario e sul riconoscimento alla nascita per le coppie dello stesso sesso e non si può pensare di andare avanti così a lungo. Chiediamo sì ai sindaci e alle sindache di continuare a essere al nostro fianco ma è a una legge nazionale che dobbiamo arrivare per giungere finalmente a una vera primavera dei diritti.

Famiglie Arcobaleno

 

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