Dove lo stato vede un fantasma,Gaia vede la sua mamma. #NonSiamoFantasmi

FAMIGLIE ARCOBALENO

Genitori come tutti

In Italia esistono migliaia di Famiglie Arcobaleno

Famiglie cioè composte da due mamme o due papà.
Genitori Lgbti+, in coppia, single o separati: sono tante famiglie diverse, ma come tutte le altre, si basano su responsabilità, impegno quotidiano, rispetto e amore. Quello che manca però sono i diritti per i minori.

Genitore Fantasma

Anche se due genitori decidono insieme di avere figli, insieme li accolgono, accudiscono, nutrono, cullano e coccolano, per la legge italiana soltanto uno dei due risulta genitore.

Non importa che entrambi siano sempre presenti come genitori, misurino la febbre, puliscano nasini, cambino pannolini, preparino torte di compleanno e asciughino lacrime: uno dei due, per lo Stato, sarà sempre un fantasma.

La necessità di una legge

La legge Cirinnà del 2016 ha riconosciuto diritti alle coppie dello stesso sesso ma ha lasciato senza regolamentazione la relazione con i figli e le figlie nati/e all’interno di una relazione omosessuale.

Ancora oggi uno dei genitori non esiste agli occhi dello Stato: significa che non ha alcun obbligo, dovere né vincolo legale con i figli e le figlie che cresce, ama e accudisce dal primo giorno in cui sono venuti/e al mondo.

Cosa significa nella vita di ogni giorno?

Significa che il genitore fantasma:

Cosa chiediamo

Chiediamo che entrambi i genitori delle Famiglie Arcobaleno vengano riconosciuti per legge.

Come? Con un riconoscimento alla nascita per i bambini e bambine che nasceranno in futuro, un riconoscimento retroattivo per quelli già nati e anche per genitori oggi separati. Perché questo è l’unico modo per garantire pieni diritti e tutele per i nostri figli e figlie.

Chiediamo di essere riconosciuti 

Chiediamo di essere riconosciuti 

Chiediamo di essere riconosciuti 

Chiediamo di essere riconosciuti 

Chiediamo di essere riconosciuti 

Chiediamo di essere riconosciuti 

FIRMA ANCHE TU LA NOSTRA PETIZIONE, CONTRIBUENDO COSÌ A RAFFORZARE LA NOSTRA VOCE

Fare la cosa giusta
per una società più giusta

Famiglie Arcobaleno intende presentare una richiesta formale ai Presidenti delle Camere e al Presidente della Repubblica affinché si legiferi in maniera chiara ed univoca sul riconoscimento pieno per i genitori Lgbti+, per garantire diritti e tutele ai minori.

La grande famiglia di Famiglie Arcobaleno

Mia figlia adora tutto della sua famiglia a cominciare dalle tradizioni tramandate dai nonni, ma quando dovrà ereditare la casa di famiglia sarà considerata un'estranea.

CristinaPrato

Io (genitore legale) ho rapporti difficili con tutta la mia famiglia d’origine. Andrea sta crescendo circondato dalla sua famiglia che però non è riconosciuta per legge. Se mi succedesse qualcosa, nostro figlio potrebbe essere affidato a persone per le quali non nutro fiducia, che conosce poco e che non lo amano.

Lella, Adriana e AndreaTorino

Nostro figlio ha le due sue mamme presenti oltre che nella vita reale anche sul certificato di nascita. Tuttavia senza una legge questo atto amministrativo puó essere annullato in qualsiasi momento.

Anna, Arianna e MartinoMilano

A me, genitore non legalmente riconosciuto, sono stati negati i permessi lavorativi per stare con nostro figlio, anche durante l'emergenza Covid-19.

Lucrezia con Rosanna e NiccolòBari

Non vogliamo trovarci in situazioni, in cui persone ci impediscono di vivere in totale pienezza quello che siamo e quello che desideriamo fare.

Simone e MarcoBellaria

Lucio in California ha due papà, in Italia ne esiste solo uno. Il momento più amaro è stato dover firmare una delega affinché mio marito Giorgio potesse accompagnare Lucio a fare i vaccini.

Vanni, Giorgio e LucioVicenza

Dato che una di noi per legge non esiste siamo obbligate ad affidarci sempre alla sensibilità e alla disponibilità delle persone che incontriamo: a scuola, dal pediatra e in ogni contesto sociale. Non sempre però si trovano persone sensibili e disponibili e in quel caso a farne le spese sono soprattutto i nostri figli.

Paola e Barbara con Elia e HildaCarrara

Non posso fare tutto per mia figlia. Posso andare a passeggio con lei, farle da mangiare, aiutarla a fare i compiti. Ma non posso iscriverla a scuola né parlare con le sue maestre, né iscriverla in palestra. In caso di bisogno, non posso decidere o autorizzare cure mediche per lei.

GianfrancoRoma

L'assenza di tutele legali è un muro insormontabile. Durante l'ultimo lockdown non ho visto le mie figlie per 138 giorni, perché per lo Stato sono un'estranea.

AnnaTorino

L'unione civile ci ha rese una coppia per legge ma non ha riconosciuto il legame con nostra figlia.

Renata, Daniela ed EleonoraNapoli

Per ottenere diritti per le nostre figlie abbiamo combattuto due anni in tribunale.

Daniela e SilviaTorino

La libertà di potersi spostare liberamente, per vacanza o necessità è un diritto fondamentale. Ma in assenza di una legge che ci riconosca entrambe genitori, una di noi non può uscire dal Paese sola con nostro figlio.

Valeria e LauraFirenze

Per tornare in Italia abbiamo dovuto far cancellare uno dei due papà dai certificati di nascita. Lo Stato italiano ammette solo un papà, ma per Alice e Tommaso, per gli Stati Uniti d'America dove sono nati e per tutti quelli che ci circondano, siamo daddy e papà.

Stefano e AlbertoUdine

Quando una mamma e un papà si separano il mondo si capovolge, ma i figli e le figlie continuano ad avere due genitori e a vivere con le sorelle e con i fratelli. Quando una mamma e una mamma si separano il mondo si capovolge, ma i figli e le figlie rischiano di rimanere orfani/e di un genitore, di perdere le sorelle e i fratelli, e il loro mondo si spezza irrimediabilmente.

SilviaCagliari

Due gemelli, due mamme, due case.
Due regioni diverse. Tutto doppio, solo i diritti sono ancora a metà. Senza un riconoscimento legale, spostarci per stare insieme durante il lockdown significa essere fuorilegge e rischiare sanzioni. La strada per l’uguaglianza è ancora lunga ma noi non ci arrendiamo.

Valeria - MonicaGenova - Alessandria