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Carte d’identità: il ministro dell’Interno Piantedosi ricorre in Cassazione contro la sentenza della Corte di appello di Roma

By 10 Aprile 2024Maggio 1st, 2024No Comments
Il ministro dell’Interno Piantedosi ricorre in Cassazione contro la sentenza della Corte di appello di Roma che gli ha dato torto, condannando il ministero al pagamento delle spese di lite.
La sentenza di secondo grado, così come quella del Tribunale, ha ribadito qualcosa di molto semplice e chiaro: le carte di identità dei minori devono rispecchiare la reale composizione delle loro famiglie. E se ci sono due madri, due padri o un solo genitore non si possono trasformare in altro.
Come giustificare questo ennesimo spreco di denaro pubblico da parte del Ministro Piantedosi se non come l’ennesimo tentativo disperato di difendere i capricci dell’allora Ministro dell’Interno Salvini? Fu infatti lui nel 2019 a sostituire la parola “genitori”, da sempre presente sulle carte di identità dei minori, imponendo “madre e padre” al solo scopo di attaccare e discriminare le famiglie arcobaleno e quelle formate da un solo genitore.
I componenti di questo governo ogni giorno decidono di attaccare i nostri figli e figlie privandoli di tutele, riconoscimenti legali e anche della loro identità personale e famigliare. Quanto ancora dovremo sopportare questi soprusi da chi dovrebbe solo riconoscere la piena eguaglianza dei bambin* e dei ragazz* con genitori dello stesso sesso, come già sollecitato dalla Corte Costituzionale?