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Tribunale di Brescia: ə figlə hanno il diritto a vedere riconosciuti entrambi i genitori

By 8 Febbraio 2024Febbraio 10th, 2024No Comments
Nella terra di mezzo della latitanza legislativa capita che nell’arco di poche ore arrivi la notizia di due decisioni opposte in riferimento ai figli e alle figlie di coppie di donne.
A 2 giorni dalla decisione della Corte d’Appello di Milano che ha annullato l’atto di riconoscimento della doppia maternità di tre coppie, oggi la Corte d’Appello di Brescia prende la strada opposta. E lo fa argomentando così: “La protratta inerzia del legislatore, pur dopo il severo monito nell’ormai lontano 2021 della Corte Costituzionale, legittima una interpretazione evolutiva guidata dalla applicazione di principi costituzionali e sovranazionali» per «superare la mancata tutela dei figli». Interpretazione evolutiva «che non può bollarsi come sostitutiva del compito del legislatore, giacché il diritto vivente è appunto anche intervenire colmando lacune a fronte della inerzia protratta del legislatore». Il collegio bresciano Castelli-Domanico-Caprioli ha ribadito che: «la posizione di attesa di un intervento legislativo non regge a fronte di situazioni di urgenza (morte del genitore biologico) nei quali l’adozione appare rimedio non praticabile, allora non si vede perché una interpretazione evolutiva della legge 40/2004, con riferimento alla parte dedicata alla tutela dei nascituri, non possa già oggi trovare ingresso, in attesa e anzi auspicando che il legislatore disciplini in modo organico la materia» per «meglio tutelare i diritti dei bambini».
E conclude nel modo più lucido possibile: «Non è il comportamento degli adulti che deve essere valutato, così come non vengono richieste all’autorità giudiziaria valutazioni di tipo morale o sociologico, bensì compito del giudice è valutare, nel caso concreto all’esame, la condizione effettiva di un soggetto debole privo di diritti: anzitutto il diritto a vedere riconosciuto il proprio status di figlio di due genitori e il conseguente diritto del bambino alla bigenitorialità, sancito dalle norme nazionali e sovranazionali».
Mettere al centro l’interesse del minore, questo è il faro che dovrebbe illuminare ogni decisione giuridica e politica.