FAMIGLIE ARCOBALENO SUL CONSIGLIO D'EUROPA: LA STEPCHILD RISULTATO MINIMO, AL DI SOTTO NON SI PUO' ANDARE
Roma - “Le parole del commissario ai diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks, confermano quanto la nostra associazione ribadisce da tempo: non ci possono essere accordi al ribasso sulla stepchild adoption senza che questi costituiscano un'aperta discriminazione di gay e lesbiche e dei loro figli. La stepchild adoption è già una tutela minima, un compromesso che non ci riconosce tutti i diritti che ci spettano. Al di sotto non si può andare”.
Questa la dichiarazione di Marilena Grassadonia, presidente dell'associazione Famiglie Arcobaleno, in relazione all'intervista rilasciata all'Ansa da Nils Muiznieks in cui il commissario specifica che con “la norma sulle unioni civili e le adozioni l'Italia non sta creando nuovi diritti, ma semplicemente sta eliminando la discriminazione basata sull'orientamento sessuale”.
Sempre oggi, a quanto ha appreso l'associazione, il Tribunale di Roma ha emesso l'ennesima sentenza in cui riconosce l'adozione speciale alla madre sociale in una coppia lesbica, ovvero la stepchild adoption di cui si sta discutendo in queste ore in Parlamento e che i tribunali hanno già attuato anticipando la legge".
“La stepchild adoption esiste già come legge per i figli di coppie eterosessuali: varare una norma che nega lo stesso diritto ad altri minori sulla base dell'orientamento sessuale dei genitori sarebbe apertamente incostituzionale – ricorda Grassadonia -. In Senato c'è un testo su cui si è trovato un accordo, c'è una maggioranza disponibile a votarlo, c'è un Paese che sta aspettando. Basta parlare di stralci, modifiche e pre-affidi: sono strade sbarrate, oltre che dal buonsenso, dai numeri della politica, dal quadro costituzionale e dai trattati internazionali”.
Ufficio stampa
Samuele Cafasso - Claudio Capocchi
Presidente
Marilena Grassadonia